La dichiarazione spontanea e genuina di un'ammiratrice dell'opera INVIDIA di Alessandro Giorgetti
per la quale l'astrattista ha voluto dedicare un post nel blog
per l'acuta e dettagliata descrizione perfettamente corrispondente all'ispirazione e alle sensazioni provate durante la creazione della stessa
“PURGATORIO...Secondo girone / GLI INVIDIOSI
(XIII,109-154).
Sulla
seconda cornice espiano le anime degli invidiosi, coperti con il cilicio e con
gli occhi cuciti di fil di ferro, a punizione dello sguardo carico d'invidia
che hanno rivolto in vita contro il prossimo, mentre il colore del cilicio
allude al viso livido dal desiderio; essi sono seduti appoggiati l'uno
all'altro, al contrario che in vita, quando tentavano di rovinarsi a vicenda.”
Questa l’opera letteraria che affronta il tema
dell’invidia catalogandola in una sfera, questo il quadro che meglio esplica la
visione di un sentimento così meschino: “Invidia” di Alessandro Giorgetti.
Su uno sfondo scuro e non compatto, delle linee
sfumate dal nero al grigio, si muovono quasi strisciando in maniera viscida
quasi fossero dei vermi insidiosi e velenosi.
In un groviglio ben definito, che richiama
perfettamente la struttura mentale e psicologica dell’invidioso, si riflette
l’insanità di tale stato d’animo, dal sapore amaro, dal retrogusto quasi disgustoso.
Quasi a voler uscir fuori dai perimetri della
tela per dipanarsi nella dimensione dell’oltre, e attaccarsi alle membra, come
fossero dei tubi nei quali scorre del liquido pericoloso, esplosivo, sembrano
vibrare con una forza inarrestabile, dando vita alla tela.
Di contro quello sprazzo di verde acido, sembra
dare una speranza, una sorta di “vittoria”, sembra stare a sottolineare la
presenza di un qualcosa di positivo, che non è stato ancora risucchiato, ma che
invece, cerca in ogni modo di sopravvivere. Una speranza che cerca di stanziarsi piano
piano tra gli spazi lasciati ancora liberi da questa materia scura e pregna di
negatività.
Linee serpentinee che soffocano il quadro, esattamente
come l’invidia soffoca le menti umane, nelle quali però, permane un sospiro
sospeso e immortalato, dove l’attesa di un soffio che conceda a quel verde di
impadronirsi della materia e a scacciare via tale infamia, è pieno di vita, di
quella vita che si batte contro il male.
Scritto da Sara Sacco
www.alessandrogiorgetti.com